Dolore e sintomi psicologici nella Ehlers-Danlos ipermobile

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XXII – 21 giugno 2025.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

La sindrome di Ehlers-Danlos ipermobile (hEDS) è un disturbo che fa parte di un gruppo di malattie ereditarie del collagene caratterizzate da eccessiva mobilità delle articolazioni e lassità della cute, con un’estensibilità impossibile alla pelle normalmente ancorata al sottocutaneo e al connettivo della fascia superficiale. Da un punto di vista clinico si considera un disturbo multisistemico caratterizzato da dolore localizzato in varie sedi, che si presenta spesso altamente interrelato con una serie di sintomi psicologici. Nella forma ipermobile della Ehlers-Danlos, oltre alla sintomatologia subiettiva, è da segnalare il frequente interessamento cardiaco con prolasso della valvola mitralica.

Il rapporto esistente tra le manifestazioni algiche da attivazione nocicettiva e la sintomatologia psicologica finora non era mai stato definito, pertanto Tage Orenius e colleghi hanno realizzato uno studio per cercare di individuare gli elementi essenziali di questo rapporto. In particolare, i ricercatori hanno indagato la relazione tra intensità del dolore, localizzazione delle sedi algiche e distress psicologico in pazienti affetti da hEDS.

(Orenius T. et al., Pain intensity in anatomical regions in relation to psychological factors in hypermobile Ehlers-Danlos syndrome. Scandinavian Journal of Pain – Epub ahead of print doi: 10.1515/sjpain-2024-0055, 2025).

La provenienza degli autori è la seguente: Research Institute Orton, Takametsäntie 11B, 00620, Helsinki, Metsälä (Finlandia); Arcada UAS, Helsinki (Finlandia); Department of General Practice and Primary Health Care, University of Helsinki, University Hospital, Helsinki (Finlandia); Department of Psychiatry and Forensic Science, Autonomous University of Barcelona, Barcelona (Spagna); Orton Orthopaedic Hospital, Orton Ltd., Helsinki (Finlandia).

Come si è accennato, lo studio ha cercato di verificare l’esistenza di rapporti tra caratteri clinici del dolore, e in particolare il grado di intensità e la sede anatomica della manifestazione algica, e la costellazione di segni che accompagna il distress psicologico. Per fare la tara di influenze socioculturali sull’atteggiamento mentale dei pazienti, e quindi circa i modi di inferenza interpretativa dell’esperienza soggettiva, Tage Orenius, Karl-August Lindgren e colleghi hanno impiegato un questionario sociodemografico.

Il campione di pazienti diagnosticati di hEDS era costituito da 81 volontari di età compresa tra i 18 e i 67 anni, con un’età media di 39.5 anni; l’intensità del dolore è stata misurata mediante la scala di stima numerica, i sintomi depressivi sono stati diagnosticati riferendosi ai criteri del Beck Depression Inventory e, infine, l’ansia associata al dolore è stata valutata mediante la Pain Anxiety Symptoms Scale.

Le interrelazioni tra fattori psicologici e intensità del dolore sono state analizzate per ciascuna delle seguenti regioni: a) testa, b) collo, c) arti superiori, d) petto, e) schiena, f) addome, g) estremità inferiori.

I risultati indicano che il dolore era generalmente intenso. L’intensità rilevata era strettamente associata ai sintomi depressivi e all’ansia da sofferenza fisica, con il grado di relazione che variava in rapporto alle sedi anatomiche del dolore. In particolare, si è rilevato che le associazioni più strette tra sintomi depressivi e intensità del dolore riguardavano le sofferenze addominale e delle estremità inferiori. Al contrario, è risultato evidente che il dolore avvertito alle estremità degli arti superiori non era in rapporto con sintomi depressivi o ansia da sofferenza fisica.

Concludendo, questo è il primo studio su pazienti affetti da hEDS che definisca i sintomi dolorosi con esatto riferimento topografico e li rapporti a segni e sintomi psichici, e fornisce un’indicazione significativa per l’approccio clinico: il peso complessivo del dolore sopportato ha la massima importanza nel determinare lo stato psichico del paziente.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-21 giugno 2025

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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